Mal di schiena cronico

Con il termine mal di schiena si tende ad indicare un dolore che si sviluppa a carico della colonna vertebrale, in particolar modo a livello lombare. 

Il mal di schiena può essere suddiviso in:

  • mal di schiena acuto, se il dolore si risolve entro 10 giorni 
  • mal di schiena sub acuto, se il dolore estende fino ai tre mesi 
  • mal di schiena cronico, se il dolore persiste oltre i tre mesi 

Mal di schiena e dolore cronico 

Il mal di schiena può rientrare nella categoria di dolore che definiamo cronico. Il dolore è un sistema di difesa molto importante, che permette all’organismo di rigenerarsi, tuttavia se il dolore si protrae nel tempo può diventare un dolore persistente, non alimentato da un vero scopo terapeutico per il corpo umano. 

Il mal di schiena cronico generalmente, si manifesta a seguito di un mal di schiena acuto, verificatosi a seguito di sforzi intensi in flessione, come può essere un sollevamento di carichi mal eseguito, o a seguito del mantenimento di una postura prolungata. 

una volta attivato il meccanismo del dolore si può innescare un circolo vizioso, alimentato da immobilità, paura del dolore, apprensione nel movimento doloroso, evitamento di tale movimento, stress, riduzione del sonno, che fa sì che il mal di schiena acuto, non segua il normale decorso della patologia, ma si instauri un dolore cronico e persistente. 

Terapie per il mal di schiena

Fortunatamente le modalità d’azione sul mal di schiena cronico, possono essere svariate:

  • Terapia manuale, in particolare attraverso manipolazioni vertebrali, massaggi o mobilizzazioni, che permettono di ridurre la percezione del dolore nel breve termine. Attraverso queste tecniche si può ridurre la soglia di attivazione di tutte quelle vie del corpo che permettono l’instaurarsi del mal di schiena e quindi della percezione del dolore persistente. Le manipolazioni vertebrali inoltre, secondo i più recenti aggiornamenti scientifici, si sono dimostrate utili nel rilascio di quelle sostanze dell’organismo in grado di spegnere il dolore. 
  • Terapia strumentale, in particolare elettroterapia praticata attraverso tens o terapia con elettrostimolazione. Tecarterapia o laserterapia. Queste ultime in particolare, permettono di agire localmente a livello della zona dolorosa, attraverso riduzione dell’infiammazione.
  • Esercizio terapeutico, che secondo i più recenti studi scientifici in abito di fisioterapia muscoloscheletrica e conoscenza, si sono dimostrati particolarmente utili sia nel rinforzo della muscolatura oltre che nel miglioramento dell’elasticità dello stesso, ma anche utili nella riduzione diretta del dolore. Per questo motivo nel 2021 l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha inserito l’esercizio terapeutico all’interno della lista dei farmaci mondiali. La somministrazione degli esercizi deve essere ben definita ed effettuata da personale altamente specializzato.