La pubalgia è una patologia da sovraccarico che si sviluppa principalmente in soggetti sportivi, o in persone che aumentano le ore di attività in sport di salto, corsa o nel quale si effettuano cambi di direzione come calcio, basket o rugby.
La pubalgia, o definita Groin Pain secondo le linee guida scientifiche più aggiornate, si identifica con i seguenti sintomi:
- dolore progressivo e ingravescente nella regione inguinale, pubica o adduttoria
- difficoltà di movimento nei movimenti di flessione dell’anca, o adduzione
- dolore alla palpazione degli adduttori o a livello dell’osso pubico
- aumento del dolore nell’appoggio monopodalico
- iniziale fenomeno del warm up (riscaldamento), il dolore migliora con le attività ma peggiora la sera o il mattino successivo
- riduzione della forza dei muscoli adduttori o flessori dell’anca rispetto ai muscoli abduttori
- possibile riduzione dell’escursione articolare dell’anca
- mal di schiena
- dolore alla minzione
In base alla modalità di insorgenza della patologia e alla durata della stessa possiamo distinguere una patologia acuta, quando i sintomi non si protraggono per più di un mese, altrimenti avremmo una patologia cronica e persistente, molto più complessa da trattare.
Quali sono le diverse forme di pubalgia?
La pubalgia può essere collegata può essere suddivisa in:
- Pubalgia adduttoria, quando la struttura principalmente coinvolta è la regione dei muscoli adduttori
- Pubalgia pubica, quando le strutture principalmente coinvolte sono quelle pubiche
- Pubalgia inguinale, quando le strutture principalmente coinvolte sono quelle inguinali
- Pubalgia relegata ad alterazione dei muscoli flessori, in particolare ileopsoas
Come si fa la diagnosi di una pubalgia?
La diagnosi di pubalgia deve essere fatta attraverso valutazione funzionale, quindi attraverso segni clinici, storia del paziente e test fisici che aiutano ad identificare la principale sede del dolore al fine di individuare il corretto processo riabilitativo, altamente specifico per ogni singolo paziente.
La diagnosi funzionale può essere integrata dall’indagine strumentale, in alcuni casi specifici al fine di escludere patologie gravi dell’anca.
La pubalgia si può prevenire?
La pubalgia è una patologia da sovraccarico, di conseguenza una corretta gestione dei carichi di lavoro può ridurre la possibilità di svilupparla.
Si è inoltre dimostrato utile nella prevenzione della pubalgia l’impiego di esercizi mirati al rinforzo degli adduttori, ad esempio il copenaghen plank, o esercizi per gli arti inferiori come squat o stacchi.
Un piano specifico di prevenzione basato sul miglioramento della forza muscolare si è dimostrato utile per la prevenzione degli infortuni muscolari.
Trattamento della pubalgia
Il trattamento della patologia deve essere svolto dopo attenta valutazione, al fine di identificare la corretta causa della patologia in modo da agire in maniera individualizzata.
Il trattamento può essere suddiviso in:
- Terapia manuale, ad esempio attraverso massaggi, mobilizzazioni dell’anca, manipolazione lombare al fine di ridurre la sintomatologia algica
- Terapia strumentale, per aumentare la vascolarizzazione e riduzione dell’infiammazione, quali tecarterapia o laserterapia.
- Esercizio terapeutico, come rinforzo della parete addominale, dei flessori d’anca come l’ileopsoas o degli adduttori, al fine di aumentare la capacità di carico dei suddetti muscoli. L’esercizio terapeutico può inoltre avere effetti nella riduzione del dolore, quindi può essere eseguito precocemente.
Essendo la pubalgia una patologia dipendente dal carico di lavoro al quale sottoponiamo il nostro corpo, una corretta gestione dei carichi risulta fondamentale per poter ridurre la sintomatologia algica, per questo motivo affidarsi a personale specializzato nel trattamento dei disturbi muscoloscheletrici è importante per evitare la cronicizzazione della pubalgia.